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Curiosità

15 cose che proprio non sapevi sui sogni

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Che mistero, i sogni! Tentiamo di spiegarli, di comprendere se abbiano un significato; la verità è che abbiamo delle risposte a determinate domande, ma solo ad alcune. Le altre sono ancora sospese, restano un'enigma che non sappiamo se saremo mai in grado di risolvere. Tuttavia, nell'elenco che andiamo a proporre cerchiamo di indagare le cose più incredibili che accadono durante la fase REM del sonno. Alcune vi sorprenderanno e forse vi suggestioneranno, altre invece innescheranno tanta curiosità verso questo mondo così oscuro e impenetrabile.

PERCHE' SI SOGNA?

Per rispondere a questa domanda è importante tenere a mente che la razionalità è nemica del sogno. La spiegazione che ha raccolto più consensi è la seguente: si sogna perché durante il corso delle giornate accumuliamo idee, siamo sottoposti a continui stimoli, vorremmo approfondire un argomento e non ci riusciamo, vorremmo rispondere a una provocazione ma non sempre abbiamo gli strumenti e allora interviene il sogno. Il cervello immagazzina per poi processare con perizia tutti gli stimoli che raccogliamo in fase di veglia. E' un processo quasi biologico il dover smaltire e risolvere tutte quelle cose a cui non siamo in grado di dare la giusta attenzione da svegli. Chiaramente i sogni non hanno la capacità di venire a capo logicamente di ogni nostra preoccupazione; a volte ci fornisce degli input per affrontare al meglio determinate situazioni, altre volte ci confonde ulteriormente perché non riusciamo a decifrare il suggerimento onirico. Tutto parte dal subconscio, da quella parte che c'è e che sappiamo di avere, ma con cui è quasi impossibile confrontarsi. Almeno da svegli!

POSSIAMO SOGNARE UNO SCONOSCIUTO?

La risposta è no. Sappiamo che è impossibile sognare una persona mai vista. Intendiamoci, può capitare di sognare il volto di una persona di cui non sappiamo e non ricordiamo nulla, ma è sicuro che l'abbiamo incontrata, almeno una volta nella vita. Magari abbiamo scambiato con lei uno sguardo durante una passeggiata, o ci ha venduto un biglietto al cinema: fatto sta che il nostro cervello non è in grado di "creare" volti durante i sogni. Questa è una certezza; dovremmo solo volerlo da svegli, ma in fase di incoscienza sarebbe impossibile. E' come se il cervello avesse registrato a nostra insaputa una serie di immagini, di volti, per poi riproporli nei sogni, facendo in modo che questi entrino a far parte della narrazione onirica.

NON TUTTI SOGNANO A COLORI

Sorprenderà sapere che i sogni di molte persone siano in bianco e nero. E c'è un motivo. Gli studi hanno evidenziato che può dipendere da diversi fattori. Banalmente, in passato si associava il sogno a colori alla creatività; mentre quello in bianco e nero alla mancanza di creatività. Recentemente invece la questione è diventata più complessa. Innanzitutto, il sogno in bianco e nero arriva in una fase di nostalgia. Quando i ricordi dolorosi riemergono, anche inconsapevolmente, la tristezza si ripercuote sui sogni. Quindi il non vedere colori risulta sintomatico: può trattarsi di una melanconia momentanea o di un inizio di depressione. Un'altra scuola invece sostiene che si sogni in bianco e nero si palesino quando il peso della quotidianità inizia diventare insostenibile. Le responsabilità, il non sentirsi all'altezza degli eventi, si manifestano nell'onirico; dunque anche in questo caso il sogno può essere un campanello d'allarme: il cervello avvisa, manda dei segnali inequivocabili sullo stato di salute mentale. Ecco perché bisognerebbe valutare con attenzione cosa voglia davvero raccontarci il sogno.

SI POSSONO FARE SOGNI PREMONITORI?

Gli esseri umani sono davvero in grado di prevedere il futuro? Il misticismo è come una calamita, anche per quelli più scettici: ciò che non conosciamo e che non possiamo provare scientificamente, ci attrae. A chi non è capitato di sognare qualcosa che poi dopo due ore o venti giorni è diventato realtà? Quasi tutti potremmo asserire di aver fatto un sogno premonitore: ma è reale? Il dibattito è accesissimo, anche se siamo nel 2021 ed è reale solo ciò che possiamo toccare e progettare. Ad ogni modo, proviamo a rispondere alla domanda. Dunque, affrontiamo la questione avvalendoci di due concetti fondamentali: il presagio e la presentimento, sinonimi ma solo all'apparenza. Comunemente, quando parliamo di presagio ci riferiamo a qualcosa che, indipendentemente dalla nostra volontà, potrebbe concretizzarsi. Una previsione con sfumature per lo più negative: non è un caso che si dica "cattivo presagio" in riferimento a qualcosa che potrebbe accadere e che potrebbe significare disgrazia, e che invece si utilizzi l'espressione "buon presentimento" per qualcosa che potrebbe accadere e che potrebbe significare gioia.

A volte capita di fare sogni confusi, che arrecano emozioni dolorose, che innescano uno stato d'ansia e se siamo in attesa di una risposta importante o magari dobbiamo subire un intervento ci convinciamo che quel sogno sia un "cattivo presagio", che si sia trattato di un episodio di veggenza onirica. Questo accade anche quando sogniamo direttamente la morte di qualcuno a noi caro e poi magari succede davvero; sappiate che si tratta di una casualità. O almeno la scienza la definisce così. Liberi tutti, comunque, di credere che invece si tratti di un fatto inspiegabile. Lo stesso discorso vale per i presentimenti: se siamo in armonia e in pace, un sogno felice ci fa pensare che andrà tutto bene. C'è poi chi sostiene di aver visto delle scene poi verificatesi nella realtà allo stesso modo: per assurdo si tratta di un déjà-vu, uno scherzo della memoria.

DIMENTICHIAMO QUASI TUTTO CIO' CHE SOGNIAMO

Come dicevamo, i sogni sono un mistero, così come lo sono i meccanismi che li regolano. Sorprenderà sapere che, in media, ogni notte produciamo dai quattro ai sette sogni ma non li ricordiamo. Anzi, molti sostengono di sognare raramente; in verità questo accade perché il 90% di ciò che sogniamo svanisce man mano che ci avviciniamo alla fase del risveglio. Quindi può capitare di ricordare perfettamente un sogno, ma non è affatto detto che sia stato l'unico, tutt'altro! Altre volte capita che i sogni siano confusi e che al risveglio si ricordano solo alcuni dettagli, ma non l'intera narrazione onirica. Secondo uno studio, il cervello di chi ricorda ciò che sogna è diverso, o meglio compie un'attività diversa; ma che significa diverso? Dunque, si intende che chi ricorda i sogni, sostanzialmente, durante la notte tende a svegliarsi e questo permette un processo di memorizzazione più efficace.

DOVE NASCONO I SOGNI?

Questa è una delle curiosità più interessanti che andiamo a indagare. Dunque, dove nascono e si formano i sogni? A questa domanda ha provato a rispondere la scienza; dei ricercatori italiani e statunitensi, studiando l'intera struttura del cervello, hanno individuato delle aree del cervello in cui, appunto, si formerebbero i sogni. In particolare, si fa riferimento alla zona calda corticale posteriore, una zona abbastanza superficiale. Bassetti e Bischof, i ricercatori di Berna che hanno impiegato larga parte delle proprie energie in questo studio specifico, hanno preso in esame il caso di una donna di 73 anni che, a seguito di un ictus, sembra non sia mai più riuscita a produrre sogni. Un fenomeno insolito e particolare che però ha guidato i ricercatori nella giusta direzione per individuare una delle zone esatte in cui, concretamente, nascono i sogni. La sperimentazione è stata pubblicata nel 2004 negli Annals of Neurology.

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