Curiosità

15 simboli segreti e messaggi subliminali nascosti nei loghi e nei film famosi

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Se siete a caccia di curiosità sui messaggi subliminali inseriti ad arte in cartoni animati, film e loghi di famosi brand siete nel posto giusto. In questo elenco riveliamo, nel seguente ordine, i segnali e i messaggi occulti presenti di film, film animati e loghi. Siamo sicuri che non vi sarà capitato di cogliere dei riferimenti espliciti alle sacre scritture in Matrix, e forse non sapete che Stanley Kubrick è stato accusato di aver lavorato con la NASA per “mettere in scena” l’allunaggio del ’69… come ha risposto il regista? Ma è logico: attraverso dei messaggi subliminali. Attenti poi ai film animati targati Walt Disney: da anni circolano in rete articoli e filmati in cui si mostrano frame che confermerebbero l’inserimento di scene e concetti poco adatti ai minori e in maniera occulta. Ecco, noi abbiamo cercato di capire quanto ci sia di vero e sarete sorpresi di sapere che qualcuno ha confermato la presenza di segnali segreti e ha ammesso le proprie colpe…

I MESSAGGI SUBLIMINALI IN IL RE LEONE

Da diversi anni, ormai, circolano in rete video o articoli in cui si insinua che Walt Disney e i suoi abbiano volutamente inserito messaggi subliminali di natura satanista ed erotica all’interno di alcuni dei film di animazioni più famosi. Talvolta è arrivata la smentita, in altre circostanze, però, la Walt Disney Production si è accordata prima di andare verso una condanna certa in tribunale; nel 2004, ad esempio, la società ha dovuto pagare oltre 70 milioni di dollari per portare a conclusione un processo in cui era stata accusata di diffusione di immagini pornografiche e satanismo, attraverso delle pellicole destinate ai minori. Aggiungiamo anche che la maggior parte dei messaggi subliminali incriminati sono stati eliminati dalle pellicole. Ad ogni modo, ne Il Re Leone i fruitori più attenti hanno notato che: il muso del leone ricorda molto una donna in tanga girata di spalle – così come si nota dalla locandina del film – e hanno anche asserito che in un frame in cui è il cielo a farla da padrone si legge chiaramente la scritta “sex” tra le stelle. In questo caso, i disegnatori hanno spiegato che la scritta che si legge in cielo è “sfx”, ovvero effetti speciali; una risposta non propriamente convincente. Un bambino non potrebbe notare questi dettagli, questo è il motivo per cui si parla di diffusione di messaggi occulti.

LA DONNA NUDA IN LE AVVENTURE DI BIANCA E BERNIE

Restando in tema Walt Disney, c’è anche un altro film che ha fatto molto discutere: Le avventure di Bianca e Bernie. Non sono certo i due topolini il problema, ci mancherebbe. In questo caso ci riferiamo a un frame davvero inquietante. Durante una fuga sfrenata in scatoletta alle spalle dei due topini spunta una donna nuda con il volto di Satana. Un immagine lugubre, terrificante, che davvero potrebbe urtare la sensibilità e rimanere impressa nella memoria di un bambino. Sulla questione messaggi subliminali targati Disney è intervenuto, interrogato dall’Huffington Post, Tom Sito, ex disegnatore, il quale ha voluto precisare che non tutti i messaggi occulti individuati dagli spettatori sono tali. Tuttavia, sulla questione Bianca e Bernie ha dovuto fare ammenda: Tutti sapevamo della donna nuda. Era un paginone centrale di Playboy. Tutti i disegnatori lo sapevano!”. Certo, la scena adesso è stata tagliata e le videocassette, all’epoca, sono state per la maggior parte ritirate; ma perché inserire quel fotogramma?

CHI HA INCASTRATO ROGER RABBIT: LA VERITA’ SULL’INTIMO DI JESSICA RABBIT

Chiudiamo la carrellata con un classico del 1988: Chi ha incastrato Roger Rabbit. Tra i produttori spunta Steven Spielberg, ma non è a lui che viene imputato l’inserimento di un frame in cui si vede chiaramente l’avvenente Jessica Rabbit senza biancheria intima. Variety, all’inizio degli anni ’90, indagò sul fenomeno, tant’è che nelle le versioni home video successive la scena venne tagliata. Ad ogni modo, sulla questione è intervenuto anche Sito, ex disegnatore per Walt Disney, il quale all’Huffington Post ha raccontato: “Nell’epoca che ha preceduto l’avvento dell’home video, dei VCR e dei VHS, la gente era abituata a inserire degli inside jokes perché tutto sarebbe durato 1/24° di secondo e nessuno se ne sarebbe mai accorto. Pensavamo ‘Oh, non lo vedrà nessuno!’, ma adesso che il frame-by-frame è alla portata di tutti, questi particolari saltano fuori continuamente”. Insomma, pur avendo fatto un discorso generico, possiamo assicurarvi che se vi è parso di vedere le nudità di Jessica Rabbit non è stata una svista!

LA TESTA DI ERIC CARTMAN IN FUTURAMA

Non possiamo definirlo crossover, non sarebbe corretto. Tuttavia, Eric Cartman, di South Park, è presente in un episodio di Futurama: come ci è capitato? Notiamo dall’immagine che durante un tour nel museo delle teste, spunta proprio quella dell’irriverente e sempre caustico Cartman. Troviamo il cameo in uno degli episodi totalmente dedicati a Bender, in scena però ci sono Leela e Lars Fillmore intenti a chiacchierare con la testa di Charles De Gaulle e alle loro spalle sbuca, tra le altre, quella di un Cartman particolarmente interessato alla conversazione. I motivi per cui è stato inserito possono essere molteplici: sappiamo che il ragazzino protagonista di South Park ha un atteggiamento spesso aggressivo, da sociopatico e dunque rappresentativo della sezione del museo in cui è stato relegato. Ma chissà! Per saperne di più, dovremmo interpellare Matt Groening…

LE SACRE SCRITTURE IN MATRIX

Iniziamo questo elenco con una delle saghe cinematografiche che più ha segnato la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000: parliamo di Matrix. Come è noto ci riferiamo a pellicole di fantascienza, dall’ambientazione distopica e cyberpunk, che hanno conquistato, all’epoca, critica e pubblico. Molti penseranno che i messaggi nascosti si possano scovare nelle sequenze numeriche, ma attenzione non è proprio così. In questo caso, li troviamo impressi sulle targhe delle auto; sono, nello specifico, riferimenti anche abbastanza espliciti alle sacre scritture. Ad esempio, in Matrix Reloaded, ovvero il secondo film della saga, la targa dell’auto guidata dall’agente Smith è IS5416, ovvero: Isaia 54:16 – Antico Testamento, Libro di Isaia -: “Ecco, io ho creato il fabbro che soffia sul fuoco delle braci e ne trae gli strumenti per il suo lavoro, e io ho creato anche il distruttore per devastare”. Anche l’auto di Trinity è targata DA203, ovvero Daniele 2.03 – Antico Testamento, Libro di Daniele -: “Quindi il re disse loro: ‘Ho sognato un sogno, e il mio spirito è agitato per conoscere il sogno’.”. Lo avevate mai notato? Se la risposta è ‘no’ è tempo di un rewatch, anche perché il prossimo 21 dicembre verrà rilasciato il quarto capitolo della saga, Matrix Resurrections e fare un ripasso non sarebbe male.

L’AEREO TRA LE TORRI GEMELLE IN SPIDERMAN

Nel 2002 è uscito nei cinema di tutto il mondo il primo capitolo di Spiderman firmato da Sam Raimi, la pellicola in cui Peter Parker era interpretato da Tobey Maguire. Solo un anno prima, in quel tristissimo e doloroso 11 settembre, le Twin Towers di New York sono state attaccate e abbattute con violenza, di loro non è rimasto più nulla, ma questo non poteva prevederlo Raimi che aveva girato delle scene, con il senno di poi quasi profetiche, proprio aventi per protagoniste le Torri Gemelle. Esiste su Youtube il video della scena tagliata in cui un elicottero resta incastrato in una grossa ragnatela, che fa perno proprio sulle due Torri. La produzione e il regista hanno discusso molto in merito a quel girato: andava inserito o no? Alla fine, hanno preferito evitare di riproporre delle immagini che avrebbero potuto evocare emozioni strazianti. I più curiosi, comunque, troveranno il video, dalla durata di alcuni minuti, su Youtube e altre piattaforme video dove si vede chiaramente lo svolgersi dell’intera azione, che si conclude con il velivolo intrappolato tra li due grattacieli.

IL NOME SOSPETTO INTHE SOCIAL NETWORK

The Social Network è la pellicola del 2010 diretta da David Fincher, in cui viene narrata la storia di Mark Zuckerberg, nello specifico della nascita e della velocissima diffusione di Facebook in tutto il mondo. Un film che ha guadagnato consensi e ha acceso diversi dibattiti, soprattutto sui social, non a caso. Ad ogni modo, in una delle scene in cui Zuckerberg – interpretato da Jesse Eisenberg – è al pc e sfoglia, esattamente come facciamo praticamente tutti dal 2009, le pagine del suo social network vediamo un nome decisamente noto fare la propria comparsa sul desktop: Tyler Durden. Vi dice niente? Dovrebbe, perché si tratta del personaggio interpretato da Brad Pitt in Fight Club che, sorpresa sorpresa, porta la firma di Fincher. Insomma, il regista ha voluto inserire un riferimento a un’altra sua fortunatissima pellicola, sperando forse che fosse di buon auspicio.

I MESSAGGI SULLE TEORIE COMPLOTTISTE SULL’ALLUNAGGIO IN SHINING

Cosa c’entra il primo allunaggio con il capolavoro di Stanley Kubrick? Ve lo spieghiamo subito. Da che mondo e mondo esistono i complotti e i complottisti e ne siamo tutti pienamente consapevoli. Negli anni ’70 non si poteva gridare al complotto sui social, è chiaro, ma le teorie cospirative giravano e si diffondevano ugualmente a macchia d’olio. Una di queste riguardava l’allunaggio del ’69: molti ritenevano, e tuttora lo fanno, che non sia mai avvenuto alcun allunaggio, che in realtà sia stata tutta una messa in scena della NASA, coadiuvata da Stanley Kubrick. Il regista anziché rispondere a tono preferì inserire magistralmente dei riferimenti alla faccenda in Shining. In una scena in particolare c’è un messaggio occulto decisamente esplicito: il bambino protagonista indossa una maglia su cui è raffigurato una navetta con tanto di scritta Apollo 11 – USA.

LA STRANA PROFEZIA IN IO SONO LEGGENDA

Io Sono Leggenda è un film del 2007, di cui il protagonista è un giovane e carismatico Will Smith. In una scena in particolare, Robert Neville – il personaggio interpretato da Smith – si ritrova a Time Square, in una New York praticamente deserta, e alle sue spalle troneggia un cartellone pubblicitario singolare. Si tratta di una pubblicità che promuove l’uscita di una pellicola dedicata a Batman e Superman alla fine del 2010. Il film, Dawn of Justice, in effetti, è stato realizzato, ed è uscito in sala solo nel 2016. Dunque, si è trattato di una profezia o semplicemente si è voluto anticipare, in maniera subliminale, che prima o poi il pubblico avrebbe potuto assistere allo scontro epico tra Superman e Batman? Dobbiamo sottolineare che il regista, Zack Snyder, aveva rivelato al mondo solo nel 2013 che effettivamente avrebbe lavorato a quella pellicola. Come stanno davvero le cose?

IL DARIO ARGENTO NASCOSTO IN SUSPIRIA

Nella famosa pellicola Suspiria diretta da Dario Argento c’è un dettaglio inquietante, decisamente in linea con l’atmosfera dell’opera. Siamo all’inizio, alle battute iniziali del film: assistiamo al dialogo tra Susy – interpretata da Jessica Harper – e il tassista – Fulvio Mingozzi -. Sembrerebbe non esserci nulla di strano, se non che durante la conversazione, dopo un lampo veloce, lo spettatore più attento può notare un riflesso dove si vede chiaramente proprio Dario Argento ridere. Il regista passa come una comparsa nebulosa, da brivido. Una trovata geniale.

I MESSAGGI SULLA LAVAGNETTA IN CASA DI JOEY E CHANDLER

I fan di Friends più attenti avranno certamente notato questo particolare. La serie che narra le vicende dei cinque amici Rachel, Monica, Ross, Phoebe, Chandler e Joey è una delle più viste e apprezzate di sempre e nonostante la fama che la connota, non tutti si saranno resi conto che dalla terza stagione in poi gli autori hanno iniziato a inviare messaggi al pubblico televisivo, in maniera occulta. Come sappiamo, Chandler e Joey dividono un appartamento e sulla loro porta di ingresso c’è una lavagnetta, che dovrebbe essere utilizzata per memorizzare date o appuntamenti. In realtà, spesso gli autori vi hanno scritto l’epilogo o il riassunto della trama di una determinato episodio; in altri casi leggiamo dei veri e proprio sfottò tra attori e troupe. Al prossimo rewatch fateci caso!

IL MESSAGGIO NASCOSTO NEK FACEBOOK

Cosa vuole comunicarci il logo di Facebook? Pensate che si tratti di una mera e scialba “F” senza secondi fini? Se “sì”, alcuni vi diranno che siete in errore. Zuckerberg sembra aver pensato davvero a tutto. La famosa “F” bianca sullo sfondo blu rappresenta, secondo una buona fetta di utenti, una persona con la testa rivolta verso il basso intenta a scrollare sul proprio smartphone. Una posizione che ormai appare usuale. Ma era davvero previsto che simboleggiasse questo? D’altra parte nel 2009 il social veniva monitorato tramite pc da circa il 65% degli iscritti; probabilmente si tratta di una coincidenza, seppur sorprendente. Ad ogni modo, Zuckerberg ha dimostrato di essere molto lungimirante e di avere piena coscienza di quanto fosse potente lo strumento che aveva creato; dunque, non possiamo dare nulla per scontato.

COSA SI NASCONDE DIETRO IL LOGO DI MCDONALD’S

A prima vista si potrebbe asserire che la famosissimo logo di McDonald’s rappresenti una semplice “M”. Tuttavia, negli anni si è diffusa una teoria che prenderebbe in considerazione la presenza di un messaggio occulto. A parlarne in maniera scientifica è stato Louis Cheskin, consulente di design e psicologo, il quale sostiene che in realtà il logo rappresenterebbe dei seni. Questa associazione, all’inizio degli anni ’60, aveva preoccupato molto i fratelli McDonald’s tanto da paventare l’idea di modificare il logo. Tuttavia, decisero di tenerlo, anche perché ormai iconico. E’ chiaro comunque che la prima associazione, quella inconscia, è con i prodotti del fast food e su questo non si discute.

ALFA ROMEO

Il Biscione è così che da sempre il mondo dell’automotive e gli amanti della Alfa Romeo in generale usano connotare la casa madre. Come poteva il logo non rappresentare un grosso serpentone? Tuttavia, per anni molti hanno pensato che dal lato delle fauci accanto fosse rappresentata una lingua biforcuta; in verità si tratta di un uomo che viene divorato dal rettile.

APPLE

Come mai alla famosa mela della Apple manca un pezzo? Cosa significa? A spiegarlo è stato proprio l’uomo che ha ideato il logo, Rob Jannof: “Ho comprato un sacchetto di mele e poi ho realizzato degli schizzi per una settimana, cercando di semplificarne i dettagli. Improvvisamente, durante alcune delle mie prove, ho dato un morso a una delle mele che avevo davanti. Più tardi, quello stesso giorno, con mia sorpresa ho realizzato che il “morso” (in inglese bite) suona molto simile al “byte”, un termine prettamente informatico”. C’è anche un’altra curiosità che riguarda questo logo: a ridosso degli anni 2000, precisamente tra il 1997 e il 1998, divenne colorato, presentava delle strisce arcobaleno. Ma perché? Cosa voleva raccontare Apple senza Steve Jobs? Semplicemente voleva comunicare che il suo mondo, che i suoi prodotti fossero a colori. Con il ritorno di Jobs si tornò al grigio perla.

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