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Curiosità

Oligarchi in Italia, 5 fatti da sapere

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Yacht Melnichenko

Si trovava da gennaio scorso nel bacino di Trieste per lavori di manutenzione. Ma ora la Guardia di Finanza ha bloccato il Sailing yacht A. Si tratta di un’imbarcazione del valore di almeno 530 milioni di euro, riconducibile all’oligarca russo Andrey Igorevich Melnichenko. Il provvedimento lo ha ricevuto il comandante della nave, che è un cittadino europeo. A causa del congelamento amministrativo il bene non può lasciare il cantiere. La misura nei confronti dell’imbarcazione è arrivata dopo che Melnichenko è entrato nella lista nera degli oligarchi russi, considerati vicini al capo del Cremlino Vladimir Putin. Personaggi per i quali l’Unione europea, e l’Italia con essa, ha previsto il congelamento di beni presenti sul proprio territorio a seguito dell’invasione scatenata dalla Russia che ha invaso l’Ucraina lo scorso 24 febbraio. A occuparsi dei lavori di manutenzione dello yacht nell’arsenale triestino era Fincantieri.

il Sailing yacht A

Yacht a vela più grande del mondo

Progettato dall’archistar Philippe Starck e realizzato in Germania, ‘A’ è considerato lo yacht a vela più grande al mondo. È un veliero di 143 metri di lunghezza con tre alberi e otto ponti. Ha una parte in vetro da cui è possibile osservare il mondo subacqueo. La nave batte bandiera delle Bermuda. Andrey Melnichenko, 50 anni compiuti lo scorso 8 marzo, è un imprenditore russo, miliardario. È il principale azionista e membro dei consigli di amministrazione del produttore di fertilizzanti EuroChem. Ma anche della società di energia, produttrice di carbone, SUEK. Secondo la rivista americana Forbes, specializzata nello stilare le classifiche degli uomini più ricchi e influenti del mondo, durante lo scorso anno, il 2021, il patrimonio netto di Melnichenko ha raggiunto quota 19,8 miliardi di dollari. L’imprenditore si classifica così al 95° posto nella graduatoria degli uomini più ricchi del pianeta, il 7° in Russia. Invece, secondo Bloomberg Billionaires Index, nel 2021 il patrimonio netto di Melnichenko arriverebbe a 17,7 miliardi di dollari (121° più ricco al mondo, 19° in Russia).

Melnichenko. Foto Wikimedia Commons / SUEK JSC

Chi sono gli oligarchi “italiani”

Dopo tre settimane di guerra in Ucraina, in Italia si raggiugono ormai cifre molto ragguardevoli sommando le varie operazioni di congelamento, per sanzioni, della proprietà di beni riconducibili a oligarchi del giro putiniano. Si tratta quasi sempre di immobili o barche di lusso. Ma vari altri accertamenti sono in corso ed è molto probabile che cresca rapidamente l’ammontare del valore delle proprietà sottoposte a blocco amministrativo. Per ora le operazioni hanno riguardato, per i casi più importanti, Oleg Savchenko, per una villa seicentesca in Lucchesia del valore di 3 milioni, Vladimir Soloviev con immobili per circa 8 milioni di immobili nel comasco. Ma anche Gennady Timchenko, per 50 milioni, il valore della sola barca che era nel porto di Sanremo, e Alexey Mordachov per un’altra grande barca, stimata a 65 milioni di euro. Nella lista degli oligarchi ‘congelati’ c’è anche Alisher Usmanov per varie proprietà in Sardegna, e in particolare nella Gallura. Beni che si ritengono avere, complessivamente, un valore di 17 milioni. Nell’ambito di tutte queste ricchezze stratosferiche al momento non compaiono partecipazioni finanziarie o quote aziendali. Ma soltanto, se così si può dire, beni che sono sotto gli occhi di tutti. Non è affatto escluso, tuttavia, che novità di rilievo siano in arrivo grazie al lavoro di indagine della Guardia di Finanza.

Oleg Savchenko e la sua villa in Lucchesia. Foto Twitter @Agenpress

La lista nera con i nomi

A livello di Unione europea si aggiorna costantemente la lista degli oligarchi russi vicini al presidente russo Putin fornita alle polizie fiscali di tutti i paesi. La base giuridica è un regolamento europeo scritto per reagire nel 2014 alla precedente ondata di espansionismo russo in Ucraina, con l’annessione della Crimea. Risalgono infatti a 8 anni fa i primi blocchi di beni degli oligarchi sul territorio italiano. Sono tutte proprietà ancora sottoposte al regime di congelamento. Non si tratta di un vero e proprio sequestro perché servirebbe un provvedimento penale. Ad amministrare le proprietà dei super ricchi russi è l’agenzia del demanio. Il bene resta congelato finché il nome del proprietario è inserito nella lista europea dei soggetti ritenuti vicini al regime russo. Un elenco che le autorità aggiornano periodicamente. A costituire il presupposto per l’azione di polizia e per l’intervento sui beni basta la pubblicazione del nome della persona nelle gazzette ufficiali europee. Non servono pronunce di tribunali italiani. Naturalmente chi è coinvolto può ricorrere alla giustizia civile. A ora però non risulta che alcun oligarca abbia mai presentato ricorso contro il congelamento dei suoi beni.

Vascelli sottoposti a sanzioni. Foto Twitter @OliverHouston7

Oligarchi, il valore dei beni

Ma a quanto ammonta finora il valore dei beni degli oligarchi russi congelati sul piano amministrativo in Italia? Secondo il Corriere della Sera si sta rapidamente avvicinando alla cifra di 1 miliardo di euro. Le attività di identificazione e verifica sono in corso e non sono affatto semplici. Occorre un’attività investigativa specializzata. Che sia celere ma al tempo stesso approfondita, per risalire alla proprietà effettiva di yacht, ville, panfili, velieri, proprietà terriere. Spesso, infatti, il reale proprietario è ‘schermato’ dietro un prestanome: persone fisiche o giuridiche, e quindi anche società, ossia strutture azionarie create ad arte per nascondere l’identità dei magnati che in concreto poi hanno la disponibilità del bene in questione. In Italia, inoltre, diversamente dalla Gran Bretagna, ad esempio, non sono presenti investimenti diretti, visibili, e magari noti a livello planetario, di oligarchi russi. Come poteva essere a Londra il Chelsea di Roman Abramovich. Questo significa, di conseguenza, che il lavoro di indagine degli organi di polizia è necessariamente molto più complicato.

Roman Abramovich, ex patron del Chelsea a Londra

Barche da centinaia di milioni

Un aiuto di fatto lo vanno a costituire le imbarcazioni, perché esistono pubblicazioni di appassionati osservatori delle flotte private dove sono censiti tutti gli yacht di lusso. Quindi, per quanto le proprietà di questi beni siano schermate, è meno complicato risalire a chi realmente detiene il possesso della ricchezza che si vuole andare a colpire applicando le sanzioni. Sulle riviste specializzate si indicano informalmente i nomi dei presunti armatori dei velieri da decine o centinaia di milioni di dollari. Sono quelle che i finanzieri chiamano fonti aperte. A metà fra la stampa, la cronaca glamour e la passione catalogatrice degli appassionati. Ovviamente non basta, ma tutto questo mette gli investigatori sulla strada giusta per cercare poi riscontri della titolarità effettiva del bene da sottoporre a congelamento amministrativo.