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I 10 tradimenti più clamorosi nel calcio

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Il mondo sta cambiando e con esso anche il calcio. Il mondo del pallone, un tempo fatto di rivalità e spirito d’appartenenza, sta perdendo sempre di più questa identità in seguito a un clamoroso aumento di flussi di denaro. Ogni sessione di calciomercato riserva colpi milionari, che vanno al di là di qualsiasi “etica” tra squadre. Non c’è Inter o Milan, Barcellona o Real Madrid, United o City, che tenga. È semplicemente una contrattazione tra aziende che a fine anno devono tener conto di entrate e uscite.

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Lo stesso sembra valere per i calciatori, sempre meno fedeli alla maglia e sempre più propensi ad accettare la proposta del migliore offerente. Anche in questo caso, non c’è rivalità che tenga. Ogni squadra è considerabile come la prossima in cui giocare, anche se acerrima nemica di quella attuale. Ecco, dunque, la nascita di operazioni di mercato che si concludono in rabbia e frustrazione per i tifosi, traditi dai loro beniamini.
Ma quali sono i tradimenti più clamorosi nel mondo del calcio?

10. Robert Lewandowski

Foto Ansa: EPA/BERND THISSEN

Il primo della nostra lista è l’attuale bomber del Barcellona, Robert Lewandowski. Prima di trasferirsi in Catalogna, infatti, il classe 1988 è stato al centro di un trasferimento che fece non poco scalpore. Dopo essere sbocciato in Bundesliga con la maglia del Borussia Dortumnd – squadra in cui ha vinto due scudetti – nel 2014 si trasferì a parametro zero tra le fila del Bayer Monaco, squadra che gli ha permesso di vincere praticamente tutto.

9. Hakan Çalhanoğlu

Un altra situazione simile, con il giocatore che cambiò squadra a parametro zero, si è verificata in Serie A nell’estate 2021. Il calciatore in questione è Hakan Çalhanoğlu, il quale, dopo alcuni anni poco felici al Milan, decise di passare nella Milano nerazzurra. Oltre al trasferimento, l’inimicizia da parte dei tifosi rossoneri è cresciuta enormemente dopo l’esultanza del giocatore sotto la curva in occasione del primo derby a maglie invertite. È il caso di dire che anche il ragazzo ce l’ha messa tutta.

8. Carlitos Tevez

Voliamo in Inghilterra dove le rivalità più pesanti si vivono nella città di Manchester. L’estate 2009 fu segnata dall’incredibile cessione di Carlitos Tevez, il quale passò dai Red Devils di Sir Alex Ferguson ai nemici del City guidati da mister Roberto Mancini. La cessione consentì all’Apache di diventare un uomo chiave nella rosa dei citizens che nel 2012 tornarono alla vittoria del titolo dopo 44 anni dall’ultima volta.

7. Ronaldo

Non trasferimenti diretti, ma comunque incroci particolari, quelli affrontati da Ronaldo durante la sua carriera. Il Fenomeno, infatti, ha vestito le maglie dei due principali derby d’Europa. Sboccia con il Barcellona e vince il Pallone d’oro con l’Inter, ma gli rimarrà il tempo di indossare la maglia del Real Madrid e successivamente del Milan. A lui però i tifosi perdonano tutto, certe magie non si vedono tutti i giorni.

6. Vladimir Stojkovic

Se c’è un paese in cui sui tradimenti non fanno sconti, neanche a distanza di tempo, è sicuramente il caso della Serbia. Vladimir Stojkovic, dopo essere cresciuto tra le fila della Stella Rossa, inizia a girovagare per l’Europa. Nessun problema fino al 2010, anno in cui decide di tornare nel proprio Paese. La squadra però è il Partizan, eterna rivale della Stella Rossa. I tifosi della sua ex squadra non perdonarono mai questa scelta a tal punto da aggredirlo prima della partita Serbia – Italia valida per le qualificazioni ad Euro 2012.

5. Mario Gotze

Torniamo in Germania con Mario Gotze. Quello che sembrava essere un talento generazionale è stato invece il protagonista di una sequenza di cambi maglia a dir poco clamorosi. Esplode tra le fila del Borussia Dortmund tra il 2009 e il 2013, anno in cui raggiunge anche la finale della Champions League, ma il tedesco ha già in tasca il contratto con la rivale Bayer Monaco, finalista di Champions in quello stesso anno. Ebbene, dopo tre anni nella città bavarese, il classe 1992 tornerà a giocare sotto la Gelbe Wand per poi finire all’Eintracht Francoforte.

4. Leonardo Bonucci

Stessa dinamica ma squadre diverse: Dopo sette anni con la Vecchia Signora, in seguito ad alcune incomprensioni con l’allenatore Massimiliano Allegri, Leonardo Bonucci passa al Milan diventandone subito capitano. Il giocatore elogerà più volte i rossoneri, ma a fine anno, incredibilmente, torna alla Juventus. Un trasferimento che non è piaciuto ai tifosi di entrambe le squadre, i quali tutt’oggi non perdonano il giocatore.

3. Gonzalo Higuain

Foto Ansa: San Paolo Stadium in Naples, 26 April 2015. ANSA/ CIRO FUSCO

Un trasferimento indimenticabile, specialmente per i tifosi partenopei. Dopo tre anni meravigliosi all’ombra del Vesuvio, Gonzalo Higuain decise di passare alla Juventus nel 2016. Un passaggio che lasciò tutti senza parole, visti gli anni che stava vivendo nella città azzurra. L’argentino, infatti, stava trascinando il Napoli verso qualcosa di grande. Nelle tre stagioni alla corte di mister Sarri, l’attaccante realizzò 71 gol in 104 presenze, numeri che non riuscì più a ripetere.

2. Roberto Baggio

Impossibile parlare di trasferimenti senza ricordare cosa accadde a Firenze nell’estate del 1990. Nonostante la volontà contraria del giocatore, Roberto Baggio viene ceduto all’acerrima rivale Juventus per 25 miliardi di lire – allora la cessione più cara di sempre. I tifosi viola non possono sopportare un tradimento tanto grande e assediano la casa del presidente della Fiorentina, Ranieri Pontello. Nella città si scatenò una vera e propria guerriglia urbana con tafferugli e lanci di petardi. L’amore del giocatore nei confronti dei tifosi però non verrà mai intaccato. Nella sua prima sfida contro la Fiorentina a Firenze, Baggio si rifiuta di calciare un rigore contro la sua ex squadra ma non solo: una volta uscito dal campo raccoglierà una sciarpa viola da terra per mettersela al collo.

1. Luis Figo

Foto Ansa

Il “vincitore” di questa classifica è Luis Figo. Il portoghese, dopo cinque anni con la maglia del Barcellona, decise di cedere alle lusinghe degli eterni rivali del Real Madrid, scatenando l’ira dei tifosi blaugrana. Una rabbia resa memorabile da un evento che resterà per sempre nella storia del calcio. Durante il Clasico del 2002, dagli spalti del Camp Nou cadde una testa di maiale accanto al giocatore che si stava apprestando a battere un calcio d’angolo. Un gesto che rappresentò, più di qualsiasi altro insulto, il sentimento dei tifosi catalani, traditi dall’asso portoghese.

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