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Stile di Vita

Eco-fashion: scegliere abiti sostenibili senza sacrificare lo stile

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Eco fashion, abiti sostenibili

Negli ultimi anni, l'eco-fashion è emersa come una risposta critica all'impatto ambientale dell'industria della moda. Questo movimento non solo promuove l'utilizzo di materiali e processi produttivi eco-compatibili ma incoraggia anche i consumatori a fare scelte più consapevoli. Tuttavia, è importante precisare che scegliere abiti sostenibili non significa più sacrificare lo stile. Infatti anche i brand più famosi hanno deciso di sposare la causa sostenibile incoraggiando, in maniera sempre più consistente, la propensione verso una moda sostenibile. Ed in tal senso sono diverse le pratiche che possono rendere un capo rispettoso dell'ambiente e della società. Di seguito, esploreremo come l'eco-fashion stia ridefinendo il lusso e l'eleganza attraverso pratiche sostenibili.

Comprendere l'eco-fashion

L'eco-fashion riguarda la creazione di abiti progettati, prodotti, distribuiti e consumati in modi che siano il più sostenibile possibile. Ciò include l'utilizzo di materiali riciclati o facilmente riciclabili, la riduzione dei rifiuti e delle emissioni di carbonio, l'adozione di pratiche etiche di lavoro e il sostegno alle comunità locali. Il fine è ridurre l'impronta ambientale dell'industria della moda, promuovendo al contempo giustizia sociale e responsabilità etica. La moda sostenibile si inserisce in un concetto di società che, al contempo, si caratterizza sia dall'attenzione rivolta alle persone, al loro benessere e all'ambiente, che dallo sviluppo di un ecosistema innovativo e attento alle tecnologie nuove.

Materiali ecologici per abiti sostenibili

Lino
Tessuto in lino - VelvetCommunity

Una delle colonne portanti dell'eco-fashion è l'uso di materiali sostenibili. E a tal proposito vale la pena ricordare che tessuti come il cotone organico, il bambù, il lino, la canapa e il Tencel (lyocell) sono coltivati e prodotti con metodi che riducono l'uso di acqua, pesticidi e fertilizzanti chimici. Ancora la "pelle non pelle": il Mylo. Quest'ultimo tessuto utilizzato da brand come Stella McCartney, Adidas, Kering e Lululemon, che si ottiene dalla radice del fungo. E sempre parlando di pelli a basi vegetali esiste anche Vegea, materiale ricavato dagli scarti dell'uva dell'industria vinicola. Dopo aver vinto il Global Change Award della H&M Foundation nel 2017, ad adottare questo materiale anche Calvin Klein, Ganni e Pangaia.

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