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Scienza

Mistero delle luci del Nord: spettacolo celeste nei cieli artici

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Immagine aurora boreale luci Nord Islanda

Il mistero delle Luci del Nord, o Aurora Boreale, affascina l'umanità da secoli. Questo spettacolare fenomeno celeste, visibile nei cieli delle regioni artiche, continua a stupire scienziati, fotografi e appassionati di natura con la sua bellezza ineguagliabile. L'Aurora Boreale è più di un semplice spettacolo di luci; è una finestra sulla complessa interazione tra il nostro pianeta e lo spazio cosmico.

Origini dell'Aurora Boreale

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Luci del Nord in Finlandia, da un treno, alle 10.40 del mattino del 31 gennaio 2024. Foto X @doc7austin

L'origine dell'Aurora Boreale risiede nel sole. Durante le tempeste solari, il sole emette grandi quantità di particelle cariche, conosciute come vento solare. Quando queste particelle entrano in contatto con il campo magnetico terrestre, vengono guidate verso i poli, dove interagiscono con gli atomi e le molecole presenti nell'atmosfera. Questa interazione provoca l'emissione di luci di varie colorazioni, principalmente verdi, ma anche rosa, viola, blu e rosso, creando l'affascinante spettacolo celeste che conosciamo.

L'osservazione delle luci del Nord è diventata una meta ambita per molti viaggiatori. Le migliori possibilità di osservazione si hanno nelle regioni artiche, come la Norvegia, la Svezia, la Finlandia, l'Islanda, il Canada settentrionale e la Russia, durante i mesi invernali. Tuttavia, durante periodi di intensa attività solare, l'aurora può essere vista anche a latitudini più meridionali. Gli appassionati di Aurore Boreali utilizzano previsioni specifiche basate sull'attività solare per pianificare i loro viaggi in cerca delle migliori visualizzazioni.

Le luci del Nord dall'Italia

A causa della geometria del campo magnetico terrestre, le aurore sono visibili in due ristrette fasce attorno ai poli magnetici della Terra, ovvero gli ovali aurorali. Le aurore visibili a occhio nudo sono prodotte dagli elettroni, mentre quelle di protoni si possono osservare solo con l'aiuto di particolari strumenti. Sia da terra che dallo spazio. Spesso l'aurora polare è visibile anche in zone meno vicine ai poli, come la Scozia, o molte zone della penisola scandinava. Le aurore sono più intense e frequenti durante periodi di intensa attività solare, periodi in cui il campo magnetico interplanetario può presentare notevoli variazioni in intensità e direzione, aumentando la possibilità di un accoppiamento con il campo magnetico terrestre. E in Italia? Dal nostro Paese la visibilità delle aurore boreali è abbastanza rara. Tuttavia risultano occasionalmente osservabili, soprattutto dalla porzione settentrionale della penisola.

La Scienza dietro il fenomeno

Aurora Boreale America del Nord
Foto Wikimedia Commons/United States Air Force/Senior Airman Joshua Strang

La comprensione scientifica delle aurore ha fatto grandi progressi negli ultimi decenni. Gli scienziati hanno scoperto che le differenze nei colori delle luci sono dovute ai tipi di gas presenti nell'atmosfera e all'altezza a cui avviene l'interazione. Ad esempio, le aurore verdi, le più comuni, si verificano quando le particelle solari collidono con l'ossigeno a circa 100 chilmetri di altezza. Le aurore rosse, più rare, si formano a più di 300 chilometri di altezza, anch'esse a causa dell'ossigeno, mentre il blu e il viola sono prodotti da collisioni con l'azoto. A causa della geometria del campo magnetico terrestre, le aurore sono visibili in due ristrette fasce attorno ai poli magnetici della Terra, come detto: le fasce ovali aurorali. Le aurore visibili a occhio nudo sono prodotte dagli elettroni, mentre quelle di protoni possono essere osservate solo con l’aiuto di particolari strumenti, sia da terra sia dallo spazio.

Fotografare le luci del Nord

Nella parte più settentrionale della Norvegia la notte polare è caratteristica dei mesi invernali. La separazione tra il giorno e la notte si fa confusa, sottolinea Visitnorway.it, dato che possono trascorrere varie settimane senza che il sole salga sopra l’orizzonte. Situazione perfetta se si è a caccia dell’Aurora Boreale, poiché la luce solare non oscurerà i colori di questo fenomeno celeste. Ma notte polare non significa buio completo o quasi. A meno che non ci si rechi alle Isole Svalbard, molto a Nord, dove è completamente buio per alcune settimane a metà dell’inverno. Nelle zone più settentrionali sulla terraferma si tratta invece di un diverso tipo di luci presenti. Nelle giornate di cielo terso è possibile osservare i meravigliosi colori del tramonto a Sud e una tonalità di blu profondo verso Nord.

I suoni dell'Aurora Boreale

A volte, durante l'apparizione di un'aurora, si possono udire suoni che somigliano a sibili. Si tratta di suoni elettrofonici, un fenomeno che si può manifestare, sebbene molto più di rado, anche durante l'apparizione di bolidi. Le luci, dunque, portano con sé anche altri fenomeni. L'origine di questi suoni non è ancora chiara. Si ritiene che essi derivino da perturbazioni locali del campo magnetico terrestre, a causa di un'aumentata ionizzazione dell'atmosfera sovrastante. Le aurore polari si accompagnano anche con emissioni radio nella banda VLF, note con il nome di Aural Chorus. Poiché le frequenze di questi segnali sono dell'ordine dei chilohertz, quindi sono frequenze audio, essi si possono convertire in audio mediante l'impiego di un apposito ricevitore. Il suono ottenuto assomiglia a un coro di uccelli, da cui il nome dato a questo tipo di emissioni.

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