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8 curiosità su Euphoria e i suoi protagonisti

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Euphoria

Non tutti i teen drama hanno vita facile. Ogni decennio è stato segnato da serie televisive brillanti: basti pensare a Dawson's Creek, One Tree Hill, The O.C., The Vampire Diaries. Si tratta di prodotti d'intrattenimento di grande successo, che hanno segnato la storia della TV di decennio in decennio. L'ultimo, invece, si è contraddistinto grazie ad Euphoria. La storia è stata creata e scritta da Sam Levinson ed è distribuita negli Stati Uniti da HBO, mentre in Italia da Sky. I protagonisti sono adolescenti alle prese con le realtà più disparate. Rue, ad esempio, è entrata nel vortice della tossicodipendenza dopo la morte del padre. Jules invece sta cercando di gestire la propria identità come donna transgender, mentre Maddy è intrappolata in una relazione odio-amore. Scopriamo otto curiosità su Euphoria e sui suoi protagonisti.

Euphoria

Euphoria è tratto da una storia vera?

In molti si sono chiesti se Euphoria è tratta da una storia vera. La risposta esatta è: in parte. Nota ormai per essere una serie TV senza filtri, che racconta l'adolescenza di oggi con narrazione cruda, tremendamente schietta e a tratti scandalosa, Euphoria ha ottenuto il favore della critica per entrambe le prime due stagioni andate in onda. Sam Levinson è il creatore e lo scrittore della serie TV che avrebbe tratto ispirazione da un format israeliano andato in onda per due anni, dal 2012 al 2013. La serie TV israeliana ha raccontato la storia di un gruppo di adolescenti senza filtri. Ma, a differenza di Euphoria, è ambientata negli anni '90.

Sam Levinson ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo grazie alla sua famiglia. Ha diretto il primo film, Another Happy Day, nel 2011, ma ha ottenuto notorietà con Assassination Nation nel 2018. L'anno dopo è arrivata la possibilità di Euphoria. Ha scambiato due chiacchiere con HBO e ha proposto quel format, ma adattandosi al contesto americano e attingendo dal suo bagaglio personale.

Sam Levinson Euphoria

Come il passato di Sam Levinson ha aiutato Euphoria a prendere forma

Sam Levinson non ha mai fatto mistero del suo passato da tossicodipendente. In un'intervista con Entertainment Weekly, ha sottolineato: "Sono stato un tossicodipendente per tantissimi anni. Quando ho raccontato ad HBO della mia vita, mi hanno detto di scriverci qualcosa. Sono tornato a casa, ho buttato giù una bozza di circa 25 pagine e gliel'ho mandata. Mi hanno risposto subito chiedendomi una prima stesura ed è così che tutto è partito". È traendo spunto dal suo passato che è nato il personaggio di Rue, la cui dipendenza è al centro di Euphoria.

Ma non è la sola. Sam Levinson ha ammesso di aver plasmato tutti quei personaggi traendo spunto da episodi della sua vita. Ad esempio ha lottato contro ansia e depressione, avvicinandosi alle difficoltà di Jules e Kat. "Quando ad esempio Jules nel primo episodio impugna un coltello per difendersi da una possibile aggressione, quella scena è vera. Ero io quello che non voleva essere picchiato. Ho scritto di me stesso, della mia esperienza da adolescente. Quei sentimenti e quei ricordi sono ancora estremamente vividi nella mia mente, per questo non è stato difficile per me raccontarli".

Attraverso la sua scrittura, Levinson ha voluto sottolineare come la generazione Z abbia preso le distanze dalle precedenti. "I giovani di oggi non hanno dei punti di riferimento, una bussola o una vera guida da seguire. Questo perché ogni cinque anni il mondo si rinnova. Ed è il motivo per cui la comunicazione tra genitori e figli è sempre più difficile. Spero che questa serie possa aprire un dialogo tra di loro, perché è difficile essere un adolescente, e lo è ancora di più se si combatte una dipendenza".

Hunter Schafer

Per Hunter Schafer, Jules è il suo debutto in TV

Se non fosse stato per Instagram, probabilmente Hunter Schafer non avrebbe mai scoperto dei casting di Euphoria e non avrebbe così debuttato in televisione. Jules è stato infatti il suo primo personaggio sul piccolo schermo. Prima di entrare a tutti gli effetti nel mondo dello spettacolo, l'attrice ha mosso i primi passi nel fashion system sfilando per case d'alta moda come Prada, Dior, Miu Miu, Vera Wang, Versace e Calvin Klein. La sua passione per la moda non è tramontata, anzi, si è amplificata anche per merito del successo di Euphoria. Grazie alla serie TV di Levinson, l'attrice ha sfilato su diversi red carpet indossando capi d'alta moda.

Interpretare Jules è stata la spinta di cui aveva bisogno per entrare nel mondo dello spettacolo. Ma oltre alla recitazione, Hunter Schafer ha dato il suo contributo sia dal punto di vista artistico (inserendo i suoi disegni in alcune scene) che per quanto riguarda la scrittura. Nell'episodio della prima stagione dedicato al suo personaggio, Sam Levinson ha chiesto l'aiuto di Hunter Schafer per connotare al meglio Jules. In particolare, lo sceneggiatore voleva realizzare al meglio i passaggi riguardo il suo periodo di transizione e le conseguenze psicologiche che ne sono derivate, così come il suo bagaglio emotivo.

Cassie

Il diario segreto di Cassie scritto da Sydney Sweeney

Sydney Sweeney interpreta Cassie, un personaggio delicato, a tratti fragile, che non sembra avere un forte rispetto per se stessa. Interpretarla non è stato facile per Sydney Sweeney, soprattutto nella seconda stagione di Euphoria. Il suo percorso s'incrina drasticamente soprattutto quando s'intreccia a quello di un altro personaggio. Spesso Sydney Sweeney si è interrogata sul perché delle scelte del suo personaggio, senza trovarvi risposta. In un'intervista con Vanity Fair, l'attrice ha spiegato: "Interpretare Cassie in questa stagione mi ha fatto più volte chiedere perché prendesse determinate decisioni. Io sono un'inguaribile romantica e Cassie spesso agisce con l'intento di essere felice, ma allo stesso tempo ho più volte pensato di non poterne più".

Eppure, ancor prima di iniziare questo lungo percorso, l'attrice ha deciso di dare voce a Cassie quantomeno nella sua testa e di mettere per iscritto i suoi pensieri. Come? Tramite un diario segreto. Sydney Sweeney ha spiegato che ogni personaggio da lei interpretato ha lasciato un segno dentro di lei. Siccome Cassie ha da sempre rappresentato uno scoglio piuttosto duro da superare, ha voluto donarle il giusto spazio, cercando di ritrarre le sue emozioni nel modo più realistico possibile. Una volta completato quel diario, Sydney Sweeney ha avuto tra le mani il ritratto perfetto di Cassie, definendo la sua estetica "drammatica e artistica".

euphoria make-up significato

Look e make-up: i messaggi nascosti

Make-up e abbigliamento hanno aiutato a costruire ancor di più la narrazione di ogni singolo personaggio, soprattutto quelli femminili. Ad esempio Cassie ha sempre optato per abiti dai colori pastello, dalle linee sensuali ed eleganti, una scelta utile ad esaltare ancor di più la sua esplorazione della femminilità. Completamente opposto è invece il percorso scelto da Kat, che sin dalla prima stagione è un continuo tumulto di emozioni. Non avendo ancora le idee ben chiare su chi è e cosa vuole, Kat ha iniziato una lenta esplorazione della propria femminilità. I suoi look sono vivaci, colorati, a tratti esuberanti.

La costumista di Euphoria, Heidi Bivens, ha spiegato ad esempio che Rue nel corso della seconda stagione ha optato principalmente per look mix&match. Una scelta interessante per sottolineare come in realtà la sua vita sia ancora tutta da ricucire. Jules, a differenza della prima stagione, ha una maggiore consapevolezza di sé e della realtà circostante per cui abbandona i look colorati e predilige colori più dark. Inoltre, sempre la costumista di scena ha spiegato in un'intervista che ogni personaggio indossa un abito che porta con sé un messaggio ben preciso.

Anche il make-up racconta una storia tutta sua e il merito va alla make-up artist Doniella Davy, abile esperta che ha dettato tendenza con i suoi beauty look. Euphoria ha catturato l'attenzione anche grazie agli elaboratissimi make-up realizzati da Doni. Sam Levinson ha da subito captato il suo talento e le ha dato carta bianca. Ogni personaggio di Euphoria stabilisce un legame con il telespettatore anche attraverso il make-up utilizzato. Maddy, ad esempio, ha sempre sottolineato la propria ferocia con eyeliner grafici. Eppure, dopo gli abusi subiti da parte di Nate, ha cambiato registro, optando per un make-up al naturale. Ed è la stessa impostazione seguita da Rue nella seconda stagione. Impegnata in una lunga lotta contro i suoi demoni interiori, il personaggio di Zendaya è ben lontano dall'allure glamour degli altri personaggi per cui poco si cura del proprio aspetto.

Jacob Elordi

Jacob Elordi prima e dopo Euphoria

Jacob Elordi non ha avuto un ruolo facile. In Euphoria interpreta Nate, un ragazzo in piena crisi adolescenziale che come unico linguaggio d'espressione conosce la violenza. Diffidente, meschino e poco avvezzo all'amore, Nate è ossessionato dal segreto di suo padre e dalle ritorsioni che potrebbe avere sulla sua vita. Ma, prima ancora di entrare nel cast di Euphoria, Elordi ha manifestato il suo amore per la recitazione sin dalla tenera età.

Ed è stata quella fiamma a spingerlo verso il primo grande traguardo: è arrivato al cinema con Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar nel 2017. Ma la notorietà vera e propria è arrivata con Netflix e il film The Kissing Booth, tratto dall'omonimo romanzo. Ha interpretato Noah Flynn per tutti e tre i film al fianco di Joey King. E quel ruolo gli ha permesso di sondare il terreno nei prodotti d'intrattenimento per teenager. Dopo il successo ottenuto con il primo The Kissing Booth, è arrivato il casting per Euphoria. Seguitissimo sui social, Jacob Elordi ha catturato l'attenzione anche sul fronte gossip. Ha avuto una relazione con diverse sue colleghe: con Joey King, Zendaya e infine con Kaia Gerber.

Euphoria

Il record di Zendaya agli Emmy Awards

Se Zendaya non avesse ottenuto il ruolo da protagonista in Euphoria, avrebbe catturato ugualmente l'attenzione? Probabile, considerando il suo talento. L'attrice, classe 1996, ha mosso i primi passi in casa Disney Channel, ma il suo nome ha iniziato a circolare nella pop culture dopo essere stata scelta nel cast di Spider-Man: Homecoming. Il primo dei tre film del nuovo Uomo Ragno le ha permesso non solo di entrare di diritto nel mondo dello spettacolo, ma anche di trovare l'amore. Dopo anni di indiscrezioni, infatti, Zendaya e Tom Holland (interprete di Peter Parker) hanno confermato la loro storia d'amore.

Ma il traguardo raggiunto da Zendaya in Euphoria ha saputo lasciare il segno anche nella storia dei premi. L'attrice è stata la prima così giovane a vincere un Emmy Awards come migliore attrice protagonista. Nel panorama hollywoodiano, gli Emmy Awards sono intesi come gli Oscar della televisione, motivo per cui la vittoria andata ad un'attrice così giovane non è passata inosservata.

Zendaya ha ottenuto la vittoria a soli 24 anni, ma ha potuto festeggiare in collegamento da casa, poiché causa Covid-19 la cerimonia si è svolta in via telematica. E, nel suo discorso da vincitrice, ha ringraziato Sam Levinson della fiducia. "Sono così grata per Rue. So che è un momento davvero strano per festeggiare. Ma voglio solo dire che c’è speranza nei giovani là fuori. So che la nostra serie non è sempre un ottimo esempio di questo, ma c’è speranza nei giovani".

Euphoria

La scena più difficile da girare

Qual è stata la scena più difficile da girare in Euphoria? Troupe e cast sembrano essere d'accordo su questo. Pare che la difficoltà maggiore sia stata riscontrata per l'episodio ambientato al Luna Park di notte. Per l'occasione è stato allestito un set gigantesco, che si estendeva per oltre 11mila metri quadrati, motivo per cui la gestione dell'intero perimetro ha causato non pochi problemi. In più, per mettere in piedi un set di tale estensione sono state necessarie diverse ore di lavoro. Zendaya ha persino raccontato che, per girare quella scena, ha avuto anche difficoltà a respirare. L'attrice non ha potuto gestire un set tanto polveroso e ha dovuto persino utilizzare un inalatore.

Sono diverse le scene forti che hanno caratterizzato le prime due stagioni di Euphoria. Partendo dal nudo integrale per arrivare alle aggressioni sessuali, la serie TV di Sam Levinson non si è mai risparmiata nei dettagli. Ma alcune attrici hanno cercato di limitare i danni. Ad esempio Sydney Sweeney ha chiesto al creatore dello show di ridurre - laddove possibile - le scene di nudo di Cassie. L'attrice ha sottolineato di non essersi mai sentita a disagio sul set di Euphoria, ma di aver discusso con Levinson laddove le scene di nudo di Cassie fossero superflue e quindi tranquillamente evitabili ed è stata ascoltata.

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