La meraviglia della storia dell'arte risiede anche nel fatto che spesso i quadri, una scultura, un'installazione o qualsiasi altra opera possano assumere un significato diverso, a seconda dell'occhio che le guarda, le scruta, le critica. In certi contesti un'opera d'arte sembra rappresentare una scena chiara, lucida e riconoscibile agli occhi di tutti (almeno in apparenza); in altri casi, invece, lo scenario della creazione artistica, oltre a poter nascondere molteplici interpretazioni, potrebbe apparire misterioso, a volte tetro, e comunque in grado di porre domande che anche nei secoli non trovano risposte univoche.
La storia dell'arte è attraversata da dipinti (in questo caso, infatti, ci concentreremo sui quadri) che, seppur celebri e conosciuti in tutto il mondo, nascondono dei significati misteriosi sotto gli strati di colore che le compongono; potremmo dire: enigmatici quasi per definizione. Tele che affascinano lo spettatore e che celano simbologie in grado di essere colte solo attraverso uno sguardo che riesce ad andare oltre alle apparenze. Ed è su alcuni di questi quadri, estremamente famosi, che vogliamo porre il nostro di sguardo; di seguito un elenco di 10 opere dalla fama indiscussa e appartenenti ad artisti di cui è impossibile non aver mai sentito parlare. Un viaggio attraverso i secoli, le epoche e le correnti artistiche per scoprire, o interrogarsi, sui misteri e gli enigmi contenuti in queste opere.
La 'regina' dei quadri misteriosi: La Gioconda di Leonardo da Vinci

Si tratta di uno dei quadri più famosi al mondo che con il suo sguardo enigmatico sembra sfidare lo spettatore che non può che restare ammaliato difronte all'indecisione di interpretare cosa questa donna misteriosa stia pensando. Il suo sorriso può risultare, proprio, ipnotico; quasi a voler beffeggiare chi la guarda estasiato. Così appare La Gioconda attraverso quello sfumato che restituisce un velo di 'nebbia' nel tipico stile di Leonardo Da Vinci. Tanti sono stati i critici della storia dell'arte che negli anni hanno cercato di svelare quel mistero che si cela dietro l'espressione della Monna Lisa, ma nessuno sembra essere arrivato davvero fino in fondo. Dopo oltre 500 anni dalla sua nascita, l'enigma dietro questo volto di donna sembra ancora lontano dall'essere svelato, imperturbabile; a partire dalla sua identità.
Non è, infatti, del tutto accertato chi sia davvero il soggetto del ritratto; per la maggior parte si tratta di Lisa Gherardini, moglie del mercante Francesco del Giocondo, per altri però potrebbero essere altre illustri signore del Cinquecento. E poi c'è anche la tesi che sostiene che dietro La Gioconda si celi nient'altro che lo stesso Leonardo Da Vinci sotto mentite spoglie. Ma al mistero dell'identità si aggiunge, poi, anche quello del messaggio che il dipinto intende lanciare; qualcuno avrebbe rintracciato un codice segreto tra le labbra della nobildonna. Qualcuno ha ipotizzato che Monna Lisa e la Gioconda siano in realtà le protagoniste di due quadri differenti; e non manca anche chi ha cercato la chiave nelle diverse copie sparse nel mondo. Tanto celebre quanto vittima di atti vandalici, riti di idolatria e di un clamoroso furto nel 1911 del quale fu posto sotto interrogatorio anche Picasso. Ma infondo, La Gioconda vive del suo fascino anche attraverso il suo mistero e svelarne l'enigma sarebbe come declassarla del suo status che continua a catturare tutti.
Il Giardino delle Delizie di Hieronymus Bosch tra i quadri enigmatici

Questo quadro si presenta sotto forma di trittico; ogni sezione è abitata da creature che sarebbe impossibile non definire misteriose. Animali fantastici, frutto dell’immaginazione, ai quali si accompagnano demoni, ibridi e chimere inseriti in paesaggi fantasiosi e scenari che sembrerebbero riportare ad uno dei film fantascientifici più attuali; ma ciò che rende tutto questo incredibilmente sorprendente è il fatto che Bosh lo abbia dipinto nel Quattrocento. Il Giardino delle Delizie, diviso in tre pannelli, si presenta come una sorta di puzzle gigante di quasi quattro metri per due; creato come un trittico tipico delle chiese, riproduce una scena tutt’altro che religiosa (almeno in apparenza). Ma quello che ancora oggi risuona misterioso e il perché l’artista abbia scelto proprio questa forma. Impossibile non notare un riferimento all’Inferno e al Paradiso; uno dei quadri più ricchi di simbologia (almeno nell’arte fiamminga) dove alla descrizione dei piaceri carnali, si accompagna anche la loro condanna. Che il Maestro abbia voluto dare una vena moralizzante alla sua opera?
Lascia un commento