Connect with us

Scienza

Energia pulita da fonti insolite: 7 cose che non sai ancora

Published

on

Energia pulita fonti rinnovabili

Quando si parla di energia pulita è interessante sapere che essa può essere generata tanto da fonti conosciute (fotovoltaico o pale eoliche, solo per fare qualche esempio), quanto da fonti talmente insolite tanto da fare fatica ad immaginarle. Esistono fonti molto particolari, per non dire curiose, tanto da spingere a chiederci: "Come sia possibile?". Eppure non solo producono energia, ma ne vedremo 7 piuttosto singolari. Le energie pulite più comuni sono sicuramente l'energia idroelettrica che sfrutta la forza dell'acqua, l'energia eolica che sfrutta la potenza dell'aria e l'energia solare fotovoltaica che sfrutta le radiazioni solari per creare corrente elettrica. Inoltre è bene chiarire che le energie pulite, sono quelle che non producono alcun tipo di inquinamento o emissioni di CO2. Molte di queste, anche se non tutte, sono rinnovabili, ovvero non si esauriscono.

Energia dallo zucchero

Un'energia pulita prodotta da una fonte insolita è sicuramente quella che deriva dallo zucchero. A scoprirla un team di chimici e ricercatori che ha avuto l'idea di studiare l'estrazione dell’idrogeno dallo zucchero vegetale. Rispetto agli esperimenti effettuati dagli scienziati, è emerso che l'idrogeno può essere inserito in celle combustibili e produrre energia pulita per alimentare addirittura il motore di un veicolo. Le ricerche hanno spiegato che l'idrogeno potrebbe divenire una fonte di energia sotto forma gassosa e potrebbe essere utilizzato per i motori a combustione interna (come quello delle vetture) oppure nelle celle a combustibile che producono, in maniera chimica, l'energia elettrica che alimenta i motori. Ma se l'idrogeno in sé deriva dai combustibili fossili (e quindi non pulitissimi) i nuovi esperimenti offrono un'alternativa valida nello zucchero.

Come riporta anche un articolo su Focus, a proposito dello zucchero in quanto fonte di energia pulita, un gruppo di ingegneri chimici dell'Università del Wisconsin, a Madison negli Usa, ha scoperto il sistema per trasformare il glucosio in idrogeno, con un'efficienza del 50%. Si tratta, per di più, di un metodo poco costoso, perché il glucosio può essere facilmente ottenuto dallo zucchero commerciale o anche da scarti vegetali. Il processo avviene a temperature molto basse e produce pochissimo ossido di carbonio (CO). Quest'ultimo un composto che, se presente in grandi quantità, avvelena le celle a combustibile. Si tratta di un processo da migliorare, ma rappresenta sicuramente uno step importante verso nuove fonti di energia pulita. Il primo passo, nel breve termine, potrebbe essere la creazione di batterie a idrogeno zuccherino per smartphone o computer.

La folla

Un'altra fonte d'energia pulita, e possiamo dire piuttosto rinnovabile, è quella che arriva dal calore umano e, nel dettaglio, dalla folla. Come riporta il sito Eco Seven, ad esempio a Parigi si è pensato diversi anni fa di sfruttare l'energia prodotta dalle folle in metropolitana per riscaldare un edificio pubblico nell’area del Pompidou Museum. E anche da Londra è stato sottoposto al vaglio un progetto in grado di trasformare il calore umano in fonte pulita e rinnovabile. Difatti, il corpo umano produce calore che, come non possiamo forse immaginare, si spreca in maniera incontrollata, ad esempio, nei pressi di una stazione.

Il progetto che arriva da Parigi si proponeva di sfruttare un sistema sperimentale a tecnologia geotermica. Pensato per risparmiare e riutilizzare il calore spontaneo delle attività sotterranee che si sviluppano nei pressi di una stazione metropolitana. In sostanza si trattava di 'adoperare' il calore umano dei corpi che si trovano in attesa nei sottopassaggi, ma anche quello generato dai treni che passano per decine di volte al giorno, avanti e indietro, sulle stesse tracce. Il calore generato, catturato dal sistema e incanalato lungo degli appositi corridoi di passaggio, arrivava, attraverso una serie di scambi, alle tubature dell'edificio adiacente. Quest'ultimo lo riceveva sotto forma di aria calda, andando a tagliare di circa un terzo le emissioni di carbonio dell'edificio riscaldato.

Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15